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martedì
9 novembre,
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8° appuntamento della nuova stagione

2022: I sopravvissuti:

GIOVEDI 11 NOVEMBRE

leggici il tuo racconto

"Cantando sotto la pioggia"

CHE CI SI FA, QUI DENTRO
Uso presente e (se volete)
ulteriori funzionalità di questo sito.

Questo sito è il giornale di bordo di HORTUS CONCLUSUS, incontro di lettori appassionati che mensilmente mettono in comune le proprie vecchie e nuove scoperte di tutto quanto è scritto e leggibile ad alta voce - libri, articoli sulla stampa, graffiti murali -   nell'atipica libreria di         .

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Tutto quanto passerà in quelle serate lo troverete annunciato e poi commentato sulla pagina Facebook di          , questa. Mentre sul sito che avete davanti, e in particolare nella pagina SERATE, cliccabile da qui o sul menu in alto, potrete recuperare in ogni momento i dettagli: l'indice delle letture fatte, le iniziative collaterali, gli eventuali memorabilia.

A voi dilatarne i contenuti.

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Hortus Conclusus recupera - modernamente - lo spirito perduto dei circoli di una volta. Tanto è vero che nella sezione CHI SIAMO (eccola), invitiamo ogni partecipante ad inserire una sua breve "scheda" individuale; un testo leggero, parte del gioco...

PER UNIRVI A NOI
Tutto quello che è necessario sapere, e le modalità di partecipazione, li trovate QUI, oppure cliccando sul tasto COS'E' E COME FUNZIONA, lassù nella testata.
Premio Napoli. Si riaprono le iscrizioni alla Giuria dei lettori
l'8 giugno è stata la serata del 'Quasi perfetto'
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Giuria-Popolare-PREMIO-NAPOLI-2021-67^EDIZIONE.png

Come Hortus Conclusus abbiamo un "comitato" nella GIURIA DEI LETTORI del Premio. Chi ne ha piacere può re-iscriversi all'edizione di quest'anno, comunicandolo anche a noi per iscritto.

Chi ha già partecipato riceverà una lettera di notifica dal Premio; i novizi troveranno le info aggiornate a questo indirizzo:

https://www.premionapoli.it/2021/07/29/riaprono-le-iscrizioni-giuria-popolare-premio-napoli-2021-67edizione/

Fare il giurato con Hortus comporta anche il dovere di leggere per intero entro i termini i tre libri della propria sezione che si riceveranno gratuitamente, ed esprimere, oltre che il voto, un breve giudizio. Non dimentichiamo di valutare questo impegno, prima di aderire.

VAI

 all'album completo

QUASI PERFETTO. Dalla lettura metafisica e teleologica del termine all'ipotesi che ciascuna cosa o essere sia "perfetto" per definizione, perché incarna se stesso (Mario Gravina, Vangelo di Matteo ed altro).

Dalla pulsione a commettere un atto criminale (Mariarosaria de Falco, L'ibi di Buzzati) all'autodenuncia (Elisabetta Giacobbe, L'uomo che guardava passare i treni, di Simenon), pur di darsi visibilità e uscire dall'isolamento.

Dall'esistenza dentro un'armatura vuota grazie alla pura coscienza di sè (Francesco Sgamma, Il cavaliere inesistente di Calvino), al piccolo inconveniente trascurato prima di rendere pubblica una meravigliosa invenzione (Grazia Brogi, L'esperimento, di Fredric Brown. Scelto in simultanea da Grazia e Mario senza consultarsi; come se nella loro vita avessero letto solo tre o quattro cose).

 

Tutti gli estremi dei testi letti li trovate elencati in SERATE. E nel video potete riascoltare tutti gli interventi.

QUE RESTE-T-IL, di Charles Trenet,
con la traduzione di Giuseppe Del Ninno
schermo video 3.png
quasiperfetto.jpg

Punti di attacco degli interventi:

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Mariarosaria de Falco 2:56

Mario Gravina 19:21

Elisabetta Giacobbe 33:48

Grazia Brogi 59:18

Francesco Sgamma 1:05:52

Que reste-t-il de nos amoursCharles Trenet
00:00 / 03:14

Que Reste-T-Il De Nos Amours?

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Ce soir le vent qui frappe à ma porte
Me parle des amours mortes
Devant le feu qui s' éteint
Ce soir c'est une chanson d' automne
Dans la maison qui frissonne
Et je pense aux jours lointains

 

Refrain:
Que reste-t-il de nos amours ?
Que reste-t-il de ces beaux jours ?
Une photo, vieille photo
De ma jeunesse
Que reste-t-il des billets doux
Des mois d' avril, des rendez-vous
Un souvenir qui me poursuit
Sans cesse

 

Bonheur fané, cheveux au vent
Baisers volés, rêves mouvants
Que reste-t-il de tout cela
Dites-le-moi

 

Un petit village, un vieux clocher
Un paysage si bien caché
Et dans un nuage le cher visage
De mon passé

 

Les mots les mots tendres qu'on murmure
Les caresses les plus pures
Les serments au fond des bois
Les fleurs qu'on retrouve dans un livre
Dont le parfum vous enivre
Se sont envolés pourquoi?

 

( refrain)

Che cosa resta

 

Stasera, il vento bussa alla mia porta

e mi ricorda amori morti,

davanti al fuoco che si spegne…

Stasera, c’è una canzone dell’autunno

nella mia casa dove tremo

e penso a giorni ormai lontani.

 

Che cosa resta dei nostri amori?

Che cosa resta di quei bei giorni?

Forse una foto, una mia foto di gioventù.

 

Che cosa resta di quei messaggi,

di quegli incontri

nel dolce aprile?

Solo un ricordo, che mi tormenta,

ancora…

 

Gioie sbiadite, capelli al vento,

baci rubati, sogni svaniti,

di tutto questo, che cosa resta,

dimmelo un po’?

 

Un paesetto, un campanile,

un paesaggio nascosto ai più,

e in una nube,

il volto caro del mio passato.

E le parole,

quelle parole sussurrate

le tenerezze e le carezze,

e le promesse in fondo al bosco…

I fiori, fiori secchi dentro un libro

e quel profumo che t’inebria

sono svaniti, ma perché?

Sul CORRIERE DELLA SERA
di Sabato 19 dicembre 2020
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