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I DONI DI GILDA

 

 

 

Dal fondo di una notte silente
si staglia una figura esile, dolente

che avanza sicura, guardando avanti

senza più paura.

​

Avvolta da vesti strappate
i lunghi capelli agitati da un leggero vento

ancora le braccia, le cosce insanguinate

uccisa da un marito violento.

​

Torna alla vita per un istante
per un messaggio taciuto, segreto,

che è il tempo di essere svelato

dal sonno di un secolo distante.

​

E’ Gilda, una lontana parente, una cugina,

impugna uno scettro da regina
sussurra nel passaggio alla vita, dalla morte:

“Prendi il potere, è il mio dono, stringilo forte.”

​

Ma sotto il vestito ha un coltello

strappato a chi l’ha ferita a morte:

“Difenditi senza paura
Proteggiti quando la vita ti assale.

​

Basta mostrare la lama
senza affondare, senza far male.

Tieni scettro e coltello
ben stretti in ciascuna mano.

​

Ora posso tornare in pace

Regina nel mio regno lontano.”

​

​

Silvia Costa

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Paolo Scafetti

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